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Steppenwolf
Lorenzo Tosarelli, pianoforte
Roberto Bartoli, contrabbasso
jazz & avant-garde

Nel libro “Il lupo della steppa”, Hermann Hesse narra la storia di Harry Haller, che soffre d’un forte conflitto inerente alla propria personalità: il percorso di guarigione sarà la riconciliazione delle due parti antitetiche e contrapposte che il protagonista ha dentro di sè, attraverso l’accettazione della frammentarietà e molteplicità della natura umana ed una robusta dose di sana ironia.

Per noi musicisti del terzo millennio è inevitabile e doveroso riconoscere e confrontarci con la molteplice varietà dei linguaggi musicali contemporanei, soprattutto quei territori situati al confine tra la composizione e l’improvvisazione, tra il conosciuto e l’ignoto in cui sono presenti segni inequivocabili di qualcosa di indefinito e di misterioso…
Così la nostra musica è, appunto,una esplorazione in quella terra di nessuno, tra il jazz ed E. Gismonti, da E. Pascoal a R. Gliére fino a B. Bartòk ed Ornette, al di là di ogni etichetta e di ogni confine.

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